Come nascono gli anelli lubrificanti?
Gli inconvenienti provocati dalla rottura del filo durante la lavorazione e la sua carica elettrostatica costituivano in passato un ostacolo alla riduzione
dei tempi di lavorazione in antitesi all’incremento della velocità operativa dei macchinari. Il ricorso alla paraffina, proveniente dall’industria petrolifera, fu
il primo passo, al quale fece seguito nel tempo, in modo graduale sulla base di esperienze dirette, l’aggiunta di altre sostanze che ne ottimizzassero il
risultato.
Cosa conferisce l’alta qualità dei prodotti?
La conoscenza del settore tessile e una prolungata esperienza sul campo sono fattori che hanno consentito di modulare le caratteristiche del prodotto
per adeguarlo alle esigenze di ogni fase della lavorazione del filato, ottenendo prodotti differenziati per tener conto del tipo di fibra, delle temperature,
della tipologia di macchinari, dei tempi di magazzinaggio dopo la paraffinatura. Al fine di garantire la permanenza della paraffinatura per lungo tempo,
durante la fase di produzione degli anelli gli olii naturali contenuti nelle paraffine vengono rimossi e sostituiti con olii di sintesi.
In base a quali fattori si stabilisce quale paraffinatura è più adatta su filati specifici?
Il tipo di fibra tessile che compone il filato è forse l’elemento più discriminante per la scelta dell’anello lubrificante. Ad esempio su fibre vegetali quali
cotone, viscosa, seta etc., è sufficiente un modesto rilascio di lubrificante per garantire la giusta scorrevolezza al filato; invece per la lana, lane pregiate,
fibre sintetiche e artificiali è richiesta una più significativa lubrificazione.
Quanto un filato resta paraffinato?
Con l’uso corretto dell’anello adeguato i tempi di immagazzinamento del filato paraffinato senza alterazioni si estendono ad almeno 12 mesi fino ad un
massimo di 18. La qualità finale è anche condizionata dal metodo di stoccaggio: vanno mantenute temperature non inferiori ai 20° e non superiori ai 25°,
con adeguate percentuali di umidità.
Come reagisce la paraffinatura nella fase di vaporizzazione?
Il filato già lubrificato può subire anche questo processo di lavorazione, che comporta temperature medie tra i 50° e i 70°, con percentuali di umidità
elevatissime. Tutti gli anelli sono solubili in acqua calda (si sciolgono) ma, ove sia richiesta al termine della lavorazione la totale eliminazione di tutti i suoi componenti, occorre prevederlo e adottare gli anelli emulsionabili.
Quali conseguenze comporta un filato mal paraffinato?
Una lubrificazione di cattiva qualità può condurre spesso alla rottura del filo o anche all’imbrattamento del macchinario, inconvenienti che incidono sulla
qualità del filato e sui tempi di lavorazione. Ad esempio, nella lavorazione con macchinari per maglieria, la rottura del filato e una errata quantità di lubrificante costituiscono negatività importanti poiché la velocità di questi processi, per esigenze di mercato, è in costante incremento. Per tutti questi motivi è necessario l’utilizzo di prodotti di qualità e conformi alle esigenze lavorative.
Cosa rappresentano i codici degli anelli di paraffina?
Gli anelli lubrificanti vengono prodotti e commercializzati nelle più varie dimensioni, al fine di essere utilizzati su macchinari di ogni tipo. I codici che li
identificano rappresentano le dimensioni in millimetri del diametro del foro (Øi), dello spessore (S) e del diametro esterno (Øe).